Chinese Grand Prix, trionfa Hamilton

Il campanello d’allarme in casa Mercedes era stato suonato: la vittoria di Sebastian Vettel a Kuala Lampur (Malesia) sanciva il definitivo ritorno sulla scena del team Ferrari nel ruolo che meglio gli si addice, quello di protagonista nel circus di Formula 1.

Le “frecce d’argento” di Lewis Hamilton e Nico Rosberg erano state bersagliate dalla stampa nei giorni successi al trionfo del Cavallino e si aspettava un acuto che rispolverasse il loro dominio.

La risposta non si è fatta attendere: il campione del mondo in carica Lewis Hamilton ha stampato in qualifica un tempo mostruoso, 1’35”782, precedendo di un battito di ciglia (appena 42 millesimi) il compagno di squadra Rosberg. E’ la quinta pole position per Hamilton in China, ennesimo record da aggiungere al già nutrito palmares. E le Ferrari?

Sebastian Vettel ha limitato i danni, troppo ampio il divario con le Mercedes in qualifica: terzo tempo, a nove decimi dal britannico. Al suo fianco l’ex ferrarista Felipe Massa su Williams.

Raikkonen ha dovuto accontentarsi della sesta posizione alle spalle del compagno di squadra di Massa, Valtteri Bottas.

Se litigano alla prima curva...”: Vettel sperava di poter beneficiare della nota rivalità tra Hamilton e Rosberg per infilarsi alla prima curva, conscio di poter contare ancora su un performante treno di gomme soft per la gara.

Le speranze del tedesco si sono però scontrate con il week-end perfetto di Hamilton: nemmeno la safety car, entrata a tre giri dal termine per un problema al motore della Toro Rosso di Max Verstappen, ha potuto rovinare la festa in casa Mercedes. Hamilton primo, Rosberg secondo: la doppietta è servita.

Il pilota britannico ha letteralmente monopolizzato la gara, inanellando giri record anche con le gomme usate. La trentacinquesima vittoria in carriera, e seconda nel Mondiale 2015, spaventa gli avversari che iniziano a veder lievitare il divario in classifica generale.

Rosberg è uscito ancora sconfitto dal tête-à-tête con il compagno di squadra, salendo in ogni caso sul secondo gradino del podio che gli permette di mantenere il fiato sul collo di Sebastian Vettel, giunto terzo.

Quarto, a pochi decimi dal compagno, un sempre più convincente Kimi “Iceman” Raikkonen, che si è scrollato di dosso il deludente giro di qualifica superando in poche curve le Williams.

Il podio è sempre più vicino e si dice che “la pazienza è la virtù dei forti”.

Hamilton vola a 68 punti, tredici in più del ferrarista che vede negli specchietti Rosberg a quattro distanze; s’incendia la battaglia per il titolo iridato e quest’anno si preannuncia una volata a tre.

Il dominio delle Mercedes non è più incontrastato come nel 2014 e il terzo podio in altrettante gare per Vettel ne è la riprova.

Soddisfazione si trova nelle parole del team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene, che nel post gara ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport: “Sono soddisfatto, molto contento anche per Kimi. Questa per noi non è una pista facile e aver consolidato la nostra posizione è perfetto. Ne riparliamo in Bahrain”.

Il Gran Premio della Cina ha inoltre esacerbato le tensioni in casa Mercedes.

Secondo Rosberg il compagno di squadra ha volutamente rallentato il ritmo di gara per consentire l’avvicinamento di Vettel nei suoi tubi di scarico.

Illazioni forti a cui Hamilton ha replicato: “Non stavo controllando la gara, stavo controllando la mia gara. Il mio obiettivo è quello di gestire la mia macchina e portarla al termine nel modo più veloce possibile. Non ho fatto niente intenzionalmente per rallentare– ha proseguito – mi concentravo solo su me stesso”.

Le parole del campione del mondo non hanno tuttavia soddisfatto il tenace pilota tedesco: “E’ interessante – ha dichiarato in conferenza stampa – sentire ora Lewis che stava pensando solo a se stesso, quando ha compromesso la mia gara. Guidare più lento del necessario rischiava di avvicinarmi a Vettel e apriva la possibilità a Sebastian di provare un pit-stop anticipato per cercare di sorpassarmi”.

Hamilton ha ulteriormente precisato che “la chiave della nostra vittoria è stata far durare più a lungo le gomme, non capisco come si possa dire che io abbia compromesso la gara di Nico, dal momento che era costantemente dietro di almeno 5 secondi. Non mi è mai stato vicino: quando finivo la prima curva lui stava per iniziarla”.

Vettel, seduto al fianco dei compagni rivali, si è goduto il siparietto tra lo stupito e il divertito.

Prima di archiviare il gran premio in terra cinese, un pensiero va a Michael Schumacher: il fuoriclasse tedesco conquistò qui, nel 2006, l’ultima delle 91 vittorie conseguite in Formula 1.