66^ EDIZIONE DEI CAMPIONATI SCIISTICI DELLE TRUPPE ALPINE

 

I Campionati Sciistici delle Truppe Alpine rappresentano un appuntamento sempre più importante di incontro e confronto a livello internazionale aperto a tutte le Unità dell’Esercito e a numerose rappresentative straniere. La 66^ edizione della manifestazione sportiva, che si è svolta dal 27 al 31 gennaio in Piemonte, ha visto la partecipazione di oltre 1000 militari di cui 200 appartenenti a 13 nazioni estere (Afghanistan, Bulgaria, Francia, Gran Bretagna, Germania, Libano, Macedonia, Oman, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria). Novità di quest’anno, il ritorno delle gare, dopo ben 44 anni, nella splendida cornice di Sestriere, nel comprensorio della via Lattea già teatro delle Olimpiadi Invernali del 2006.

Sci di fondo, slalom gigante, tiro con armi e salvataggio tra le gare della storica manifestazione

I Ca.S.T.A., nati nel lontano 1931 con lo scopo di valutare il livello di addestramento raggiunto dai singoli reparti degli Alpini attraverso un serrato confronto agonistico, prevedono diverse gare tra cui slalom gigante, biahtlon (sci di fondo e tiro a segno con carabina) e sci alpinismo. Tuttavia, la regina delle prove, la più temuta in assoluto, è la gara dei plotoni, durissima competizione su tre giornate, durante la quale team italiani e stranieri si sfidano in discipline quali tiro con armi in dotazione, lancio di precisione della bomba a mano inerte, topografia, due prove a cronometro, trasporto feriti su barella e ricerca di personale travolto da valanga.

Sono diecimila gli Alpini dell’Esercito che garantiscono pace e stabilità in Italia e nel Mondo

Particolarmente suggestiva ed emozionante la fiaccolata che si è svolta durante la serata conclusiva della competizione invernale, in cui centinaia di sciatori, divisi a gruppi, sono scese lungo tre diverse piste per simulare un enorme tricolore sventolante. Uno scenario arricchito da altri momenti speciali e coinvolgenti, come l’intervento sul campo dei militari attraverso elicotteri, mezzi cingolati da neve, motoslitte e sci: ritmi serrati e imprese “eroiche” capaci di proiettare lo spettatore nel vivo dell’azione.

Le gare delle “Olimpiadi degli Alpini” hanno la peculiarità di unire l’aspetto puramente sportivo all’aspetto maggiormente legato alla specifica preparazione tecnica di ciascun combattente. Edizione dopo edizione, i Ca.S.T.A. si confermano come un momento di interesse che va oltre il comparto militare e la semplice competizione sportiva. Le discipline e le diverse prove in programma non coinvolgono soltanto migliaia di atleti, che lottano per aggiudicarsi i vari Trofei in palio, ma anche i sempre più numerosi civili che si appassionano ai Campionati e alla montagna, vera maestra di vita.

“L’aspetto fondamentale della manifestazione – spiega il Generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, protagonista dell’evento piemontese – è l’addestramento ad operare e vivere in montagna che si sviluppa anche attraverso questi campionati, momento di verifica del livello addestrativo raggiunto, con particolare riguardo alla capacità di sopravvivenza, alla mobilità ed efficienza operativa in ambiente innevato”. Ed è proprio questa la mission dei soldati-atleti: nelle ultime operazioni internazionali, infatti, le Unità dell’Esercito (10000 alpini di cui 8% donne) si sono trovate ad operare soprattutto in montagna, tra Kosovo, Bosnia e Afghanistan, ambienti che richiedono personale addestrato e preparato anche a causa delle condizioni climatiche impegnative.

I reparti delle cosiddette “penne nere”, arruolati in tutte le regioni italiane, sono motivo di orgoglio nazionale e una risorsa fondamentale per il Paese e per la montagna, impegnati per garantire sicurezza in Italia e all’estero grazie alla lunga esperienza in campo internazionale nelle missioni a sostegno della pace e della stabilità nel Mondo.