NEW YORK FASHION WEEK, I MOSTRI SACRI

Che Marc Jacobs rappresenti più di ogni altro stilista americano l’essenza newyorchese è affare noto. Quel misto di stravaganza ed esasperazione di stili conosciuti, quell’ondeggiare tra attualità e vintage senza mai cadere anzi, spiccando il volo verso un tempo che pare sempre oltre rispetto ai suoi colleghi. Gli spettacoli dell’ex designer di Louis Vuitton lasciano a bocca aperta per maestosità e potere evocativo, presenza di blockbuster pieces e capi improbabili che mai arriveranno nei negozi eppure…. Così se lo show della primavera-estate 2016 ci aveva trascinato in un moderno vaudeville, hollywoodiano e ricco di glamour, un vero e proprio sogno in technicolor, l’autunno-inverno 16-17 spegne la melassa e sporca i nostri sogni di un colore scuro come la pece, un gotico opulento che paga il suo debito al meraviglioso mondo di Tim Burton, senza farne caricatura anzi, ampliandone gli orizzonti, dall’alto di modelle languide con dark make-up su zeppe da venti cm che portano con nonchalanche capi fatti di PVC e lustrini, tempestati di ricami glitterati e paillettes neri. Tanto che quando incede i suoi passi niente meno che Lady Gaga, tutto sembra quasi normale: “Volevo solamente essere una delle tante….” dichiara nel backstage con ancora indosso il coat di flanella grigia con maniche di pelliccia, il trucco e l’acconciatura da Alice In Wonderland versione Tim Burton.

Marc

Mr.Ralph Lauren invece, sembra volerci rassicurare. Trasportandoci in un focolare domestico, lontano dalle tentazioni e perversioni della città, in un bucolico mondo fatto di tessuti tradizionali e foggie maschili. “Uno stile languido maschile, con volumi destrutturati, per una donna sofisticata e melanconica”.

ralph

Da Calvin Klein la meravigliosa collezione di Francisco Costa si chiama La sera prima del mattino dopo, in un gioco di rimandi tra notte e giorno che arricchisce l’immaginario puro ed incontaminato tipico del brand di grinta e voli sexy finora sconosciuti, tra bondage, spacchi, lurex e tacchi vertiginosi.

E poi c’è Michael Kors, il re dello sportswear chic, che ci accoglie con un eloquente “Shine like a star”. Tra giorno e notte, senza regole, come una vera Uptown Girl. E sfodera tutto l’immaginario di anni passati vestendo e frequentando le regine di New York, cashmere e piume, pellicce e broccati, oro argento e catene.