SFILATE UOMO MILANO PRIMAVERA-ESTATE 2015

 «C’è un’eco di Armani in questa collezione ma si ritrova un Armani diverso comunque. Sempre rispettoso dell’uomo per non renderlo ridicolo». La passerella di stagione di Re Giorgio sembra avere due parole chiave: eleganza e nonchalance. Partendo da una palette di colori che compiono un incantesimo e si mixano, sparendo, mai inopportuni. Destrutturazioni con i grandi trench morbidi che aprono la sfilata. Ecco le celebri giacche frutto di una maglieria deluxe. Si mixano a completi pennellati addosso. Si alternano a mix dalle grafie di micro vichy, contrasti di maniche e busto, grandi righe improvvise. Spuntano tasche applicate nel capospalla e colletti alzati per un effetto camicia-pigiama. Regalano una sensazione di chic sussurrato, che si condisce di acuti, come le grandi sacche in pellami pregiati da portare aggrappate a una mano. O sandali dal sapore più sportivo, sotto un completo precisissimo.

 

Stampe su seta, colori pastello e motori ruggenti. Roberto Cavalli gioca con tre elementi distintivi della Florida, per immaginare una sua contemporanea visione del serial cult Miami Vice. Laprossima estate dello stilista toscano scopre una nuova liquidità per i bomber di serpente, i pantaloni Jodhpur di satin e gli infiniti foulard-sciarpa da portare loose mentre sbucano dai suite. Abbandonata l’ossessione delle scorse stagioni per l’abbigliamento da camera, Cavalli ruba gli echi di un guardaroba più sportivo e active, che dimenticate le immancabili sleepers dello scorso inverno, reinventa le sleep on dalla para di gomma accecate da colori acidi come il verde o il giallo. I blazer riscoprono le tonalità pastello del rosa candy, del celeste polvere e del verde annacquato, per poi imprimersi delicatamente di motivi che fanno il verso al vello di creature selvagge. Per un total look da vitellone dalle influenze cubane nel mezzo degli States, come piaceva a Sonny Crockett.

Un’estate in Riviera. Parte da qui il racconto di Ermanno Scervino per la primavera-estate 2015, un racconto che vede protagonista un dandy metropolitano. Un’attitude che si riconosce nei doppiopetti loose che accarezzano la pelle nuda da indossare sopra a pantaloni sartoriali in felpa, nei cardigan che nascondono le biker jacket, nelle T-shirt tricot  e nelle camicie da smoking da indossare da sole e anche con il colletto slacciato. I parka, che riprendono un po’ quelli già mostrati a Pitti immagine uomo, rivelano inserti fluo nei toni del bluette, del giallo, dell’arancio e del verde che contrastano le sfumature del grigio e del verde, mentre le camicie sono in denim, i loro ricami folk sono ripresi anche nella maglieria ispirata alle trame dei vecchi tappeti che lasciano spazio alle righe mariniere dei pull o ai pois, che maxi o mini diventano il simbolo feticcio di questa collezione, spuntando ora sugli shorts, ora sulle camicie in seta, ora sulle giacche da camera, ora sui paillon che danno un tocco inusuale ai rigorosi completi in Principe di Galles e in pied de poule.